Mosche Artificiali di Massimo Clini

Partita IVA: IT11584930017 Num REA: TO – 1225724

🎁 Sconti fedeltà dal 3% al 10% in base agli ordini effettuati durante l’anno! Accedi o registrati per attivarli 👉

La Storia dei Prodotti per il Galleggiamento

Il Galleggiamento nel Fly Fishing:

Evoluzione, Personaggi, Utilità, Problemi

Introduzione

Galleggiare bene le mosche secche, mantenere la coda di topo o il finale in superficie, evitare che l’acqua la appesantisca: queste sono da sempre sfide cruciali per la pesca a mosca. Prima dell’avvento delle code di topo sintetiche che galleggiano fin dalla fabbrica, i pescatori usavano grassi, lanolina, muciline e altri preparati per mantenere asciutte le mosche e galleggiante la lenza. Questo articolo ripercorre la storia dei grassi e dei floattanti, i personaggi che hanno innovato, i materiali usati, le tecniche, i cambiamenti, le utilità e le problematiche che ancora oggi persistono.


Le Origini: Coda di Topo in Seta, Mosche Secche e Grassi Naturali

  • Nei primi decenni del 1900 (e anche prima), le code di topo intrecciate in seta (braided silk) erano lo standard. Queste tendevano ad assorbire acqua e affondare rapidamente, specialmente con mosche secche e finali non trattati.
  • Per ovviare al problema, si cominciarono ad applicare sostanze galleggianti come grassi animali, lanolina, e prodotti specifici come la muciline inglese.
  • Arthur Herbert Edward Wood è una figura centrale: ingegnere e pescatore, sviluppò la tecnica della “greased line” (coda di topo ingrassata) con code di topo in seta “Kingfisher”, che ingrassava più volte al giorno con lanolina per migliorarne la galleggiabilità.

Materiali e Prezzi: Grassi Naturali, Paraffina, Lanolina, “Gink”

  • I grassi usati erano di origine animale (grasso di maiale, di suino o di altri animali), lanolina, cere d’api, oppure miscele naturali.
  • Alcuni pescatori sperimentarono anche la paraffina dissolta in petrolio (o altri solventi) per creare floattanti più duraturi; o applicazioni di vaselina, imbibizioni spray.
  • Esisteva anche la muciline, in Inghilterra, un preparato commerciale utilizzato sia sulle mosche secche sia sulle code di topo in seta per migliorarne il galleggiamento. Questi prodotti erano relativamente costosi ma apprezzati per l’efficacia nella presentazione.

Cambiamenti Tecnici e Innovazioni

  • Con il tempo, grazie alla diffusione delle code di topo sintetiche (nylon, PVC, polimeri), le code vennero progettate per galleggiare direttamente dalla fabbrica, riducendo drasticamente la necessità di ingrassarle.
  • Tuttavia, il trattamento col grasso continuava ad avere un ruolo importante sulla parte iniziale del finale (“butt”), per agevolare il sollevamento dall’acqua durante il lancio, migliorare il pickup, e mantenere asciutta la zona critica di connessione.
  • Sono nati prodotti più moderni come paste, gel, spray e polveri galleggianti, ciascuno con vantaggi diversi in termini di durata, viscosità e compatibilità con i materiali delle mosche.

Personaggi Chiave

  • Arthur H. E. Wood – celebre promotore della tecnica “greased line fishing”; la sua dedizione all’uso della lanolina per trattare la coda di topo in seta è leggenda, soprattutto nella pesca al salmone sul River Dee.
  • Pescatori e artigiani di inizio Novecento – sperimentavano miscele personali di grassi e cere per migliorare la resa in acqua delle loro code di topo e delle mosche.
  • Aziende moderne – hanno perfezionato formule resistenti alle intemperie, leggere, compatibili con piume delicate e utilizzabili anche su materiali sintetici senza danneggiarli.

Utilità dei Grassi / Floattanti: Perché Servono (O Servivano)

  • Mantenere asciutte le mosche secche ed evitare che affondino prematuramente.
  • Evitare che la coda di topo affondi, specialmente con materiali assorbenti come la seta o in condizioni di forte umidità.
  • Favorire il sollevamento del finale dall’acqua, rendendo il lancio più silenzioso ed efficiente.
  • Migliorare la presentazione, specialmente su pesci sospettosi in acqua calma o trasparente.

Problemi, Limiti e Criticità

  • Applicazione non uniforme: troppo grasso può rendere la mosca poco naturale o squilibrata.
  • Durata limitata: i floattanti tradizionali si dissolvono facilmente con l’acqua, la pioggia o la corrente forte, obbligando a riapplicazioni frequenti.
  • Incompatibilità: alcuni prodotti non sono adatti a materiali moderni o piume delicate (come le CDC).
  • Impatto ambientale: alcuni floattanti contengono derivati del petrolio o solventi che possono lasciare residui visibili o dannosi sulla superficie dell’acqua.
  • Costo e gestione: i prodotti di qualità hanno un prezzo, e il loro utilizzo richiede manutenzione e attenzione costante all’attrezzatura.

Evoluzione Moderna: Prodotti Attuali e Approcci Contemporanei

  • Floattanti moderni includono paste a base siliconica o cerosa, spray idrorepellenti e polveri idrofobiche.
  • Prodotti dedicati per piume CDC o materiali sensibili che richiedono trattamenti ultra-leggeri.
  • Mosche costruite con materiali trattati o resistenti all’acqua, che riducono la necessità di floattanti.
  • L’uso mirato del grasso sulla parte terminale della coda di topo o sul nodo di connessione aiuta ancora oggi in situazioni tecniche (acqua veloce, corrente complessa, pesci sospettosi).

Conclusione: Un Pezzo di Innovazione Silenziosa

Il floattante – o grasso – è spesso ignorato, ma rimane un componente strategico nella pesca a mosca. Non solo aiuta a far galleggiare la mosca, ma permette una gestione più raffinata della coda di topo, della presentazione e del controllo del drift. La sua storia è fatta di evoluzione continua, tra pratiche antiche, innovazioni moderne e materiali in costante miglioramento. Ancora oggi, chi sa usarlo al momento giusto ha un vantaggio concreto sul campo.

Massimo Clini

Potrebbero interessarti anche queste mosche:

Massimo Clini

[]